IL
TERRITORIO

IL
TERRITORIO

La nostra azienda preserva un forte legame con il territorio in cui sorge, in termini di ispirazione e di contenuti.

Una sorta di connubio che nasce dal dialogo con la natura, l’architettura ed i talenti locali.

La Valtiberina, così come di recente la Brianza ed il Canton Ticino, sono fonte di rielaborazione e di confronto e rappresentazione per noi in un ambiente fecondo per la ricerca e la rielaborazione di idee.

Essi possono rappresentare per il potenziale cliente-turista un’attrazione esclusiva sul piano paesaggistico ed ambientale, da associare ad una eventuale visita ai nostri show-room, così come, dal punto di vista eno-gastronomico, essi rappresentano dei territori di grande tradizione.

Di seguito esporremo alcune descrizioni di testo e guide sommarie per una visita a queste meravigliose terre.

VALTIBERINA

La Valtiberina è una valle che nasce in Romagna e si dispiega tra Toscana ed Umbria ed attraversata dal corso superiore del Tevere. Propriamente si intende per Valtiberina l’ampia conca fluviale del Tevere che si estende da Montedoglio fino alla località Santa Lucia a sud di Città di Castello, ma comunemente il toponimo viene usato come sinonimo di Alta Valle del Tevere. L’Alta Valle del Tevere costituisce, dal punto di vista geografico, sociale ed economico, un unico bacino nel quale vivono circa 109.000 abitanti.
Solitamente si distingue tra Valtiberina toscana e Valtiberina umbra, a motivo della divisione venutasi a creare nel fondovalle in età medievale tra 1385 e 1441.

 

Per Valtiberina toscana si intende quella parte di territorio della Regione Toscana situata all’interno dei comuni di: * Anghiari; * Badia Tedalda; * Caprese Michelangelo; * Monterchi; * Pieve Santo Stefano; * Sansepolcro; * Sestino.

Il capoluogo della Valtiberina toscana è Sansepolcro

Libero comune prima e poi culla di cultura rinascimentale, ha dato i natali a famosi personaggi primo fra tutti, Piero della Francesca. Sansepolcro svolge oggi il ruolo di luogo di riferimento e di integrazione culturale al crocevia di quattro regioni Toscana, Marche, Umbria ed Emilia-Romagna.

Si narra che nel X secolo due pellegrini riportarono in queste terre le reliquie del Santo Sepolcro dalla Terra Santa, custodendole in una cappella appositamente costruita; intorno ad essa ebbe modo di svilupparsi il Borgo Sansepolcro. Tra il 1415 e il 1420, Piero della Francesca, uno dei più famosi artisti del Rinascimento italiano, nacque in una delle case del borgo. Sono veramente numerose le opere custodite nelle chiese di San Sepolcro, quelle di Piero della Francesca le troviamo presso il Museo Civico, dove si può ammirare, ad esempio, la “Resurrezione di Cristo” (c.1460), il “San Giuliano” (1454-1458), lo splendido “Polittico della Misericordia” (1444-1464) . Interessante da visitare è anche la Casa-Museo di Piero della Francesca, un elegante edificio dall’architettura che pare ricordare lo stile di Michelozzi (1396-1472).
Per Valtiberina umbra si intende quella parte di territorio della Provincia di Perugia situata all’interno dei comuni di: * Citerna; * Città di Castello; * Lisciano Niccone; * Monte Santa Maria Tiberina; * Montone; * Pietralunga; * San Giustino; * Umbertide.

Il capoluogo della Valtiberina umbra è Città di Castello

Fu fondata con molta probabilità dagli Umbri che agli inizi del I millennio a.C. si stabilirono in Italia centrale e la denominarono Tiferno. Nel 295 a.C. Roma sottomise Tiferno denominandola Tifernum Tiberinum. Alla fine del I secolo divenne un fiorente e ricco municipio, abbellito con edifici pubblici e templi dal potente Plinio il Giovane, che vi possedeva vasti latifondi oltre ad una villa situata nei pressi dell’ odierna località di Lama. La Città fu completamente distrutta dai Goti di Totila nel VI secolo, ma fu ricostruita e fortificata per volontà del vescovo Florido (odierno patrono della Città). Nell’ VIII secolo durante il periodo longobardo fu chiamata Castrum Felicitatis, quindi Civitas Castelli (X sec.), dal quale derivò intorno al 1100, con l’ istituzione del Comune, l’attuale Città di Castello. Nella seconda metà del ‘400, tra le famiglie emergenti in ambito cittadino, ebbe la meglio quella dei Vitelli, così la Città fu Signoria della famiglia Vitelli. Desiderosi di conferire un nuovo volto alla Città, oltre a testimonianza del loro potere, la ingentilirono con eleganti palazzi, chiese e monumenti, simbolo ancora oggi della raffinata architettura toscana dell’ epoca. La famiglia Vitelli governò la Città per tutto il ‘500.

Città di Castello, passò sotto la giurisdizione dello Stato della Chiesa fino al 1798, quando le truppe cisalpine entrano in Città. Al loro seguito arrivarono i Francesi che la spogliarono delle migliori opere d’arte. Con la caduta di Napoleone, nel 1814, venne ristabilito il potere pontificio con brevi parentesi di libertà. All’ arrivo del Generale Fanti, a capo delle truppe piemontesi, l’ 11 settembre 1860, venne liberata ed annessa al Regno d’ Italia.

Città di Castello posta su una lieve altura, tra il verde di dolci e ridenti colline, è il centro più importante e popolato dell’Alta Valle del Tevere. Depositaria di un prezioso patrimonio storico, religioso ed artistico, viene a tutt’oggi considerata una cittadina notevolmente significativa per la suggestività dei monumenti più antichi, per la presenza di una fervida civiltà rinascimentale e per la qualità delle numerose manifestazioni che, di portata nazionale, richiamano ogni anno migliaia di visitatori.
E’ conosciuta anche perché è la città natale del famoso pittore italiano Alberto Burri, che ha lasciato alla città una vasta collezione di opere, esposte nei due musei allestiti uno nel Palazzo Albizzini e l’altro negli Ex Seccatoi del tabacco. Nel 1978 egli ha anche dato vita alla Fondazione Burri, con una prima donazione di 32 opere.

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